Il giudizio sull’operato di un collega

Come comportarsi quando un committente chiede a un architetto di valutare l’operato di un altro collega?
Lo spiega il Consiglio di Disciplina, con l’auspicio di offrire agli architetti suggerimenti per la gestione delle relazioni con colleghi, committenti ed enti.
A titolo di esempio si cita un caso realmente trattato in cui un architetto, incaricato da un committente insoddisfatto, presenta in una relazione dai toni censori presunti errori e carenze dell’operato di un collega.
Nel caso vi trovaste ad affrontare una situazione simile, tenete a mente i seguenti suggerimenti del Consiglio di Disciplina:

  • fare attenzione a non diventare uno “strumento” nelle mani di un committente insoddisfatto dal lavoro del collega;
  • adottare un comportamento il più oggettivo possibile, senza farsi condizionare oltre misura dal potenziale committente;
  • supportate la valutazione con elementi probatori oggettivi e inoppugnabili;
  • solo quando è possibile, contattare preventivamente il professionista di cui si deve giudicare l’operato per comprendere l’entità globale dei fatti;
  • nel caso si evidenzino criticità nell’operato del collega, limitarsi alla loro constatazione e descrizione senza ricorrere a termini ingiuriosi e denigratori.

Per conoscere l’intero svolgimento della vicenda e i suggerimenti del Consiglio di Disciplina leggi il riepilogo del caso.

Vai alla sezione dedicata alla deontologia.

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