Il 50° anniversario di laurea degli architetti di Torino

Carlo Alberto Barbieri, Ubaldo Giordano Maria Bossolono, Franco Caudana, Alessandro Celli, Donatella D’Angelo, Paolo Demarchi, Giancarlo Dentis, Renzo Foletto, Giovanni Lauria, Giovanni Tobia Oggioni, Silverio Pronello, Francesco Pullara, Adriano Vanara: sono i nomi dei professionisti che quest’anno celebrano il cinquantesimo anniversario di laurea. Molti di loro, a diverso titolo, hanno contribuito o continuano a contribuire all’interno dell’Ordine degli Architetti di Torino.

Per festeggiare insieme questo importante traguardo, il 23 gennaio, il Circolo dei Lettori ha ospitato l’evento “50 anni di laurea”, organizzato dall’Ordine. Questa storica iniziativa ha rappresentato un’opportunità di incontro tra colleghi e compagni di corso laureati nello stesso anno.

L’incontro è stato introdotto e presentato dalla presidente dell’Ordine, Maria Cristina Milanese, insieme al Segretario Paolo Giordano, al Tesoriere Andrea Colarelli e ai consiglieri Manuela Castelli, Gian Luca Forestiero, Roberta Ingaramo e Giambattista Pomatto.

I laureati hanno condiviso con il pubblico i momenti più significativi delle loro carriere, tra immagini e riflessioni personali.

Centrale il tema del continuo dialogo tra passato e futuro che caratterizza l’evoluzione della professione. L’architettura, infatti, è indissolubilmente legata alla storia. Ogni spazio progettato è il risultato di un processo che affonda le sue radici nel passato, portando con sé una stratificazione di significati, stili, tecniche e conoscenze accumulate nel corso dei secoli. Gli architetti sono consapevoli di essere i custodi di questa eredità, ma ciò non impedisce loro di guardare al futuro, cercando di dare risposte innovative alle sfide di un mondo in continuo cambiamento.

Come ha sottolineato Paolo Giordano: “I traguardi sono spesso momenti effimeri, ma vedere e ascoltare i colleghi che festeggiamo per aver raggiunto i 50 anni di laurea restituisce a queste occasioni un valore profondo per la nostra categoria. Si tratta di uomini e donne che sono diventati testimoni consapevoli di un’eredità in grado di guardare al futuro, portatori di una passione che va oltre gli aspetti pratici della professione, trasformandosi in una vera e propria scelta di vita. L’eterogeneità delle esperienze professionali e l’aneddotica di questi ‘decani’ confermano che, nonostante l’incremento delle pratiche burocratiche che a volte rischiano di sacrificare il processo creativo, l’architettura rimane una professione stimolante. Essa richiede a ciascuno di noi di essere attivamente coinvolti nel cambiamento della società.”

Condividiamo alcune immagini scattate durante la serata che hanno immortalano i momenti più emozionanti di questa celebrazione.

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