Care Colleghe, cari Colleghi,
trasformare la città significa coinvolgere e orchestrare cittadini, progettisti, imprese, enti e associazioni. È il caso di Bottom Up!, il festival di architettura di Torino promosso insieme alla Fondazione che ha dimostrato come le metamorfosi urbane possano innescarsi dal basso. Tradotto in numeri, attraverso il festival sono stati raccolti 142 mila euro attraverso 900 donazioni, coprendo il 100% degli obiettivi prefissati dagli 11 progetti di rigenerazione urbana che hanno partecipato al festival. Bottom Up! ha dimostrato il potenziale enorme del crowdfunding il quale per essere espresso al meglio ha bisogno di essere strutturato in un format replicabile, attraverso un lavoro sinergico da portare avanti con la Pubblica Amministrazione, gli stakeholder e i cittadini.
Torino ma non solo: l’obiettivo ultimo infatti è quello di esportare il “Modello Bottom Up” in tutta Italia, rispondendo in modo concreto alle esigenze di rigenerazione urbana, così come abbiamo raccontato durante la conferenza stampa dello scorso 5 febbraio insieme alla Fondazione e alla Città di Torino. Per conoscere gli esiti, scarica il report di Bottom Up!; tra gli interventi, anche Alessandra Siviero, presidente della Fondazione per l’architettura.
A questo tipo di trasformazione innovativo, si affianca anche un modello più consolidato su cui però è necessario continuare a investire: il concorso, strumento obbligatorio per il pubblico ed auspicabile per i privati. Insieme alla Fondazione, in questi giorni abbiamo presentato due concorsi, entrambi banditi da due enti privati: Nexto e il Gruppo Vergero.
Envisioning Torino, il concorso di idee per la trasformazione di quattro aree strategiche della città inserito nell’ambito del “Progetto Masterplan” bandito da Nexto con il sostegno della Fondazione, invita gli architetti under 40 del territorio a progettare una visione strategica per lo sviluppo del territorio metropolitano torinese. Al centro, 4 aree: Spina 3, Porta Susa, Lingotto e Stupinigi. Un invito a ripensare il ruolo strategico di alcune aree della città guardando al New European Bauhaus e ad una Torino post industriale che tragga la sua forza dalla rigenerazione urbana, al fine di crescere in termini di realtà multicentrica e vitale.
Fino al 29 marzo c’è invece tempo per partecipare al concorso internazionale di progettazione in due gradi bandito dal Gruppo Vergero per il nuovo headquarter a Venaria. Il Gruppo Vergero è costituito da società attive nel settore dei servizi ambientali per l’industria e l’agricoltura che si occupano di raccolta, trasporto, selezione, recupero e smaltimento di rifiuti speciali.
L’headquarter ospiterà, oltre ad uno stabilimento industriale già in fase di realizzazione e ad un’area logistica, la palazzina uffici direzionali del Gruppo e gli uffici centrali di alcune società di punta da esso controllate: Innova Ecoservizi, specializzata in rifiuti di origine industriale, key player nel settore a livello regionale e operativa in tutta Italia, Cascina Pulita, leader indiscusso a livello nazionale per la gestione dei rifiuti agricoli, e Registrambiente, società di consulenza ambientale.
Una doppia occasione per contribuire in prima persona al ridisegno del territorio.
Buon lavoro,
Massimo Giuntoli,
Presidente Ordine Architetti PPC Torino