La parola agli architetti 06/2020

Quella appena iniziata si prospetta essere un’estate in sottrazione: meno spostamenti, meno viaggi intercontinentali e probabilmente molti meno eventi musicali e manifestazioni pubbliche. Per far ripartire uno dei settori più pesantemente colpiti dal lockdown, Elisabetta Mazzola immagina sei soluzioni architettoniche che permettano lo svolgimento di spettacoli all’aperto e dal vivo nel rispetto delle norme di sicurezza anti-Covid.

Per progettare nuove modalità di fruizione di eventi con grandi numeri di partecipanti, è necessario innanzitutto riuscire a coniugare le attuali norme di Safety & Security con le nuove misure di sicurezza anti-contagio e distanziamento sociale. Strutture tra gli spettatori, ingressi scaglionati, gestione dei flussi, differenziazione degli accessi sono alcuni degli elementi da tenere in considerazione nella progettazione di un evento pubblico.

Se da un lato sarà inevitabile ridurre il numero degli utenti che possono accedere agli eventi, dall’altro sarà possibile immaginare nuove forme di fruizione della cultura dal vivo e dell’utilizzo degli spazi. La creatività degli architetti gioca un ruolo rilevante in questo contesto: dai concerti in movimento alla moltiplicazione degli spettacoli teatrali, dalla costruzione di ponteggi per ampliare le sedute verso l’alto alle performance in luoghi inusuali come biblioteche e musei. In particolare, le sei proposte riguardano:

  • concerti a pagamento diffusi, con spettatori seduti ai lati di piazze e strade opportunamente distanziati e somministrazione di bevande attraverso furgoncini;
  • concerti su strada gratuiti, senza la presenza di pubblico e con trasmissione dell’evento sui social grazie alle riprese di telecamere e droni;
  • concerti nei teatri, destinando i palchi a unità familiari e ripetendo più spettacoli al giorno;
  • concerti in grandi aree esterne con ponteggi su più piani per creare una zona palchi attorno all’area della manifestazione;
  • concerti privati online per pochi spettatori, esibizioni esclusive a pagamento;
  • concerti in luoghi ad alto valore culturale, che godrebbero di pubblicità indiretta e fondi per la loro attività.

Leggi qui il contributo di Elisabetta Mazzola

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