Codice dei contratti

La bozza del Regolamento attuativo del Codice dei contratti “Schema di regolamento di esecuzione, attuazione e integrazione del C. Lgs. 50/2016” ha scatenato numerosi dissensi: si sono espressi a sfavore dell’appalto integrato e di altre procedure contenute nel testo il Consiglio nazionale degli Architetti e la Rete delle Professioni Tecniche, che ha partecipato all’audizione dello scorso 5 dicembre presso la Commissione incaricata.

Secondo il CNA l’appalto integrato mortifica lo strumento del progetto, “elemento fondamentale per la qualità delle opere pubbliche”. La sua introduzione nella bozza del regolamento, inoltre, è in contrasto con il codice, che prescrive che nell’appalto integrato i lavori debbano essere affidati sulla base in un progetto definitivo (art. 59, comma 1 bis). Anche la Rete delle Professioni Tecniche descrive la procedura come “un deciso passo indietro rispetto al principio della centralità del progetto”.

Molte le debolezze messe in evidenza dalla Rete, tra cui le modifiche in merito alla necessità di dimostrare i requisiti di capacità economica e finanziaria tramite un adeguato livello di copertura assicurativa contro i rischi professionali, al trattamento specifico per le procedure concorsuali, alla volontà di considerare il progetto del servizio come elaborato essenziale nelle procedure di gara.

Queste e altre osservazioni sono state presentate il 5 dicembre 2019 durante l’audizione presso la Commissione giuridica incaricata di predisporre lo schema del Regolamento unico del Codice appalti e sono state consegnate al ministro delle infrastrutture e dei trasporti Paola De Micheli durante una sua visita a Torino. Puoi leggere qui le proposte di modifica al regolamento della Rete delle Professioni Tecniche.

Per approfondire scarica il comunicato del CNA e leggi la sintesi delle osservazioni della Rete delle Professioni Tecniche.

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