Al termine dell’incontro conclusivo del ciclo Architettiamo la città che si è svolto il 14 dicembre alla Centrale di Nuvola Lavazza, si è svolta a porte chiuse la Conferenza degli Ordini. Al centro della discussione il tema della centrale unica di progettazione.
Come saprete, l’articolo 17 del disegno di legge di Bilancio istituisce una Centrale di progettazione delle opere pubbliche con la funzione di offrire servizi di assistenza tecnica e di assicurare standard di qualità per la preparazione e la valutazione dei progetti da parte delle amministrazioni pubbliche centrali e periferiche. Andrà cioè in soccorso degli enti di piccole dimensioni che non hanno professionalità interne per la realizzazione di progetti esecutivi.
Una decisione che non condividiamo e che ci preoccupa: la diretta conseguenza sarà una diminuzione delle gare e degli affidamenti di incarico ai professionisti.
In occasione della Conferenza degli Ordini abbiamo approvato un documento condiviso per ribadire il no alla centrale unica di progettazione, in considerazione del fatto che per garantire la qualità delle prestazioni professionali e la trasparenza nel processo di esecuzione delle opere pubbliche, è indispensabile puntare ad una chiara ed evidente distinzione tra controllori e controllati.
Sarebbe invece utile l’istituzione di una centrale di programmazione e monitoraggio delle opere pubbliche che si occupi di sviluppare valutazioni organiche e complessive, nel rispetto dell’autonomia funzionale delle singole amministrazioni.
Per il 2019 abbiamo già in cantiere alcune azioni.
Riparte a gennaio il ciclo Architettiamo la città: la prima edizione dell’iniziativa nelle circoscrizioni è stato un successo e crediamo sia importante proseguire il percorso avviato per far conoscere ai cittadini la figura dell’architetto, colui che disegna la città e migliora la qualità della vita delle persone. Ci spostiamo ora nei comuni della città metropolitana con l’obiettivo di estendere il processo di ascolto al di fuori del territorio comunale e ribadire il ruolo dell’Ordine quale interlocutore terzo tra il territorio e i livelli istituzionali più alti.
Proseguiremo le attività in collaborazione con gli stakeholder del territorio, esponenti del mondo imprenditoriale, sindacale, professionale e universitario, che abbiamo avviato il 9 novembre a Toolbox. Desideriamo individuare delle linee d’azione condivise da proporre all’Amministrazione per il rilancio della città: la sinergia tra queste realtà è sinonimo di successo. E proseguiremo le iniziative per fare comunità tra gli architetti.
Intensificheremo le azioni in tema di internazionalizzazione: il magazine TAM Turin Architect Magazine, che abbiamo lanciato a Dubai in autunno, sarà messo on line in primavera. A breve lanceremo una call per raccogliere progetti degli architetti torinesi e fare in modo che questo portale diventi una vera e propria vetrina internazionale degli architetti torinesi.
Avvieremo anche nuove sinergie con Milano (l’Ordine, le istituzioni e gli stabilimenti) con l’obiettivo di risollevare la curva dell’offerta di lavoro a Torino, offerta al momento molto debole così come evidenziato anche dai dati del CRESME.
Al centro di tutto un unico obiettivo: far ripartire il lavoro e promuovere la figura dell’architetto.
Come sempre vi terremo aggiornati.
Buon anno!
Il presidente Massimo Giuntoli e il Consiglio dell’Ordine.