Cari colleghi,
martedì scorso il Consiglio regionale ha approvato una modifica alla legge regionale 19/2001 “Norme in materia di sostegno alle professioni intellettuali ordinistiche” che garantirà maggiori certezze sui pagamenti per i professionisti.
All’interno del decreto regionale “omnibus” infatti, è stato presentato un emendamento, primo firmatario il vice capogruppo Elvio Rostagno, che prevede che d’ora in avanti la Pubblica Amministrazione, prima di rilasciare atti autorizzativi, debba acquisire dal professionista l’autocertificazione dell’avvenuto pagamento da parte del committente; l’assenza di questo documento comporterà la sospensione del procedimento. L’obiettivo è la tutela del lavoro e della dignità dei professionisti e il contrasto dell’evasione fiscale, in modo analogo a quanto già fatto in altre regioni italiane.
È un provvedimento che abbiamo proposto alla Regione, che abbiamo sostenuto con forza e che crediamo sia un importante risultato per la categoria.
Certamente non risolverà tutti i problemi. Avrà effetto nel caso di presentazione di Sanatorie ai sensi degli artt. 36 e 37 comma 4 del TUE, oppure di Permessi di Costruire, mentre non interverrà per la presentazione di SCIA e CILA, che sono tipologie di pratiche molto diffuse. Tuttavia, a mio parere, questa decisione rende esplicito un principio doveroso e troppo spesso trascurato:
ribadisce che il lavoro degli architetti deve essere pagato.
Nelle prossime settimane ci siederemo ad un tavolo con la Regione per capire come rendere operativo ed efficace il provvedimento, anche in relazione al Mude, e vigileremo sulla sua applicazione.
Massimo Giuntoli
Presidente Ordine Architetti PPC Torino