Messa a Focus 13/2018

Il focus group Procedure edilizie chiarisce qual è l’iter da seguire, in termini di procedure e opere di adeguamento minime, in caso di trasformazione di un fabbricato novecentesco a destinazione mista (laboratorio + magazzino) in una palestra.

Il 1° step prevede la verifica tramite la cartografia del Piano Regolatore Generale dei vincoli sull’edificio. Infatti, le Norme Tecniche di Attuazione del PRG indicano gli interventi possibili in base alla zona e le destinazioni d’uso ammesse.

Una volta appurata la necessità di configurare la trasformazione come un cambio d’uso tra categorie funzionali, bisogna considerare gli aspetti edilizi.

Infatti, se al cambio d’uso si aggiungono opere edilizie, il titolo abilitativo sarà la SCIA – nel caso in cui l’edificio sia fuori dal centro storico – o la SCIA in alternativa a Permesso di Costruire, ai sensi della L.R.19/99 e del D.lgs. 222/2016.

La diverse tipologie di intervento edilizio e di titoli abilitativi sono descritti nella PARTE I del Testo Unico dell’Edilizia (DPR 380/01 e s.m.i.). Si consiglia, però, per avere un’idea più dettagliata degli interventi e dei relativi regimi amministrativi di consultare la Tabella “A” allegata al D.lgs. 222/2016.

Una volta chiariti questi aspetti, l’istanza per il cambio di destinazione d’uso può essere presentata allo Sportello Unico per l’Edilizia contestualmente a eventuali richieste di autorizzazioni o atti di assenso necessari. In questo caso specifico, siccome la “palestra” è un’attività “non-residenziale” l’istanza dovrà essere inoltrata tramite lo Sportello Unico Attività Produttive.

Infine, per quanto riguarda la categoria catastale del fabbricato, questa dipende dalla destinazione. In questo caso, la categoria della palestra potrebbe essere C/4 (fabbricati e locali per esercizi sportivi – senza fini di lucro), oppure D/6 (fabbricati e locali per esercizi sportivi – con fini di lucro).

Si consiglia, in ogni caso, di rivolgersi ai tecnici del settore edilizia privata del comune di riferimento. Lo sportello (come da decreto D.lgs. 222/2016), infatti, fornisce la necessaria consulenza in merito all’istruttoria.

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