Nel momento in cui un immobile viene messo in vendita, è importante che i suoi spazi vengano valorizzati il più possibile così da aumentarne il valore sul mercato e attirare l’attenzione del maggior numero possibile di aspiranti acquirenti. Secondo alcuni studi si decide tutto nei primi 90 secondi; un minuto e mezzo per innamorarsi e decidere se quella appena vista sarà la casa dei sogni.
I dati prodotti lo scorso anno da Bankitalia, dicono che un immobile resta sul mercato in media 7,1 mesi, per l’esattezza 282 giorni. Se l’immobile è stato oggetto di home staging i tempi si riducono drasticamente, arrivando ad una media di 64 giorni. I numeri sono dalla parte dell’home stager professionista (e di conseguenza del proprietario di casa) anche quando le cifre indicano la percentuale di sconto applicata. La media italiana si aggira intorno al 16% e più l’immobile resta sul mercato più la percentuale cresce. Questa percentuale scende fra il 6 e l’8% invece per gli immobili post home staging.
Ma cos’è l’home staging e cosa fa l’home stager? Quella dell’home stager non è una nuova professione, bensì nasce grazie all’agente immobiliare Barb Schwarz negli Stati Uniti d’America negli anni settanta. In tutto il nord America è un servizio consolidato di cui fanno uso sia i privati che le agenzie. In Italia se ne è iniziato a parlare solo nel 2008 e oggi risulta essere ancora sconosciuto a molti.
Da non confondere con l’interior design, l’home staging è una branca del marketing che propone come manovrare/giostrare mobili, accessori, piante, colori e luci in modo da massimizzare l’appeal di una proprietà, con tecniche e applicazioni diverse a seconda della tipologia dell’immobile con cui si ha a che fare. L’home staging non è pura e semplice improvvisazione ma segue delle fasi ben delineate. La prima è quella di de-personalizzazione dell’ambiente eliminando tutti gli elementi che possono ricondurre ai precedenti proprietari. La seconda fase viene definita delle “6 R”: ridurre, rinfrescare, riarredare, rivalutare, riparare, ripulire. Queste 6 R vengono messe in atto solo dopo uno studio minuzioso dell’ambiente e del target di riferimento. Obiettivo: emozionare e conquistare (in 90 secondi).
Perché questa professione è interessante per un architetto? Nonostante il real estate sia il settore preferenziale per l’applicazione dell’home staging, questo negli ultimi anni si sta aprendo anche a nuovi campi come quello turistico, e sempre più privati richiedono questo tipo di intervento. La figura dell’architetto risulta essere quella più idonea ad utilizzare questa tecnica perché riesce a fornire soluzioni complete che godono di uno sguardo più ampio.
Se siete curiosi e volete sapere tutto su questa nuova professione non perdetevi il corso Home staging; come si valorizza un immobile tenuto dall’architetto Nadia Liboà di Home Staging Torino che si svolgerà presso la sede dell’Ordine il 18 e il 25 maggio dalle 13.30 alle 17.30.
Il corso è aperto a tutti e prevede il riconoscimento di 8 CFP per gli architetti, le iscrizioni sono aperte fino al 27 aprile. Leggi il programma completo