L’8 e il 15 aprile si svolgerà in presenza e in webinar il corso “La redazione del computo metrico estimativo”, che ha l’obiettivo di evidenziare i nodi “critici” che spesso conducono a contenziosi.
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Leggi l’approfondimento di Marco Figazzolo, referente del corso.
“L’obiettivo del corso è quello di affrontare le tematiche che risulta necessario conoscere per una corretta redazione di un Computo Metrico Estimativo, partendo oltre che dalla natura dell’opera oggetto della computazione, dalla tipologia di appalto per cui è necessario redigere il documento, distinguendo tra appalto in ambito pubblico (più articolato) e appalto in ambito privatistico (meno articolato).
In funzione poi della natura dell’intervento (nuova costruzione/ristrutturazione/restauro) occorre stabilire se l’appalto è più opportuno che sia del tipo “a corpo” oppure “a misura” o “misto” in quanto questa scelta determina una differenza anche nella compilazione del Computo Metrico. Prendendo quale riferimento l’ambito pubblico è necessario che il documento, in quanto elemento contrattuale sulla base del quale la Stazione Appaltante determina il proprio Q.E. di spesa e di finanziamento, sia conforme ai dettami normativi in materia.
A tal fine risulta quindi opportuno impostare nel documento la cosiddetta WBS che individui le Super Categorie quali la suddivisione dell’intervento in lotti o in circoscrizioni specifiche (Corpo A – Corpo B – aree esterne), le Categorie SOA (OG/OS) individuando la prevalente e le specialistiche (Strutture/edile/impianti), e le Sub Categorie stabilite a discrezione del progettista in funzione delle Categorie come sopra individuate (Demolizioni/scavi/ opere in c.a./ impianti elettrici/fluido-meccanici/speciali).
Occorre quindi procedere con la redazione dell’Elenco Prezzi Unitari che per un’opera pubblica va redatto facendo riferimento, per quanto attiene ai prezzi elementari, il più possibile ai Prezzari Regionali o a Prezzari comunque riconosciuti dalle Pubbliche Amministrazioni (es. DEI per opere di restauro) e ove non riscontrabili in detti Prezzari con la compilazione di apposite Analisi dei cosiddetti “Nuovo Prezzi o Prezzi Aggiunti”. Queste ultime devono essere compilate, in base alla declaratoria della voce di Elenco Prezzi. indicando i materiali, la manodopera, gli eventuali noli e trasporti. necessari a giudizio del compilatore per eseguire detta lavorazione, o in alternativa per lavorazioni particolari, utilizzando da offerte o indagini di mercato. Il tutto sempre gravato delle Spese Generali (ora mediamente 16%) e dell’Utile di impresa (ora 10% generalizzato).
Dalla formulazione delle voci di Elenco Prezzi deve essere estrapolata l’incidenza della Manodopera che deve essere esplicitamente indicata nel Q.E. di gara redatto dalla Stazione Appaltante. A tal fine occorre evidenziare che i prezzi elementari derivanti dai Prezzari individuano già direttamente l’incidenza della manodopera, mentre dai prezzi analizzati deve essere appositamente estrapolata dal progettista. Effettuate queste operazioni propedeutiche si può passare alla redazione del Computo Metrico andando ad inserire per ogni voce di EPU le misure ricavate dagli elaborati progettuali. Tali misurazioni devono sempre essere ripercorribili e verificabili sugli elaborati grafici di riferimento, anche con scomposizioni geometriche o in caso di figure complesso con l’indicazione della polilinea che ha determinato la misura.
L’utilizzo recente della modellazione BIM consente di estrapolare direttamente i valori, che ove inseriti nel computo con un quantitativo univoco, questo deve essere dimostrato allegando sulle tavole appositi abachi di riferimento contenenti i parziali che hanno determinato il quantitativo esposto. Durante il corso prenderemo in esame le norme di misurazione che alcuni prezzari indicano nelle loro Note Metodologiche o che sono comunque di uso comune per individuare correttamente i quantitativi (deduzione di vuoti, assistenze alla posa). Questo è un aspetto molto importante, spesso oggetto di contenzioso tra D.LL. e Impresa in fase di esecuzione.
La corretta formulazione dei documenti contabili sopra descritte consente, soprattutto in un appalto pubblico, di minimizzare i quindi rischi di contenzioso e di introduzione di varianti, così come previsto dall’art. 39 – All. 1.7 del D.L. 31/03/2023 n. 36. In ambito privatistico ovviamente le procedure si possono semplificare proprio per la natura del contratto che, in quanto privatistico, può derogare da alcune regole cogenti dell’appalto pubblico.
Lo scrivente, operante da diversi anni nell’ambito della contabilità, in proprio o in collaborazione con diversi Studi Professionali in ambito Torinese e non solo, ha maturato altresì esperienza attraverso il confronto anche con vari Enti Validatori di opere pubbliche dai quali sono emerse utili considerazioni per questa attività.”