Il 2024 si è concluso con l’appuntamento annuale della comunità degli architetti, un incontro che si rinnova come occasione di condivisione e dialogo sui temi più importanti dell’architettura. Protagonisti della serata l’architetto Mario Cucinella e il critico e storico dell’architettura Luigi Prestinenza Puglisi. Il Teatro Regio ha ospitato una serata di intensa riflessione sull’evoluzione dell’architettura, affrontando i temi cruciali che stanno ridisegnando il futuro della professione. L’incontro, moderato da Carola Messina (responsabile progetti speciali Fondazione Circolo dei Lettori), ha avuto come fulcro il dialogo tra bellezza, qualità e sostenibilità, e le sfide del cambiamento climatico, temi che sono ormai al centro delle discussioni professionali, politiche e sociali.
In platea ad ascoltare il dibattito gli architetti torinesi iscritti all’Ordine, ma anche i Presidenti degli Ordini degli architetti di Roma, Milano, Genova e delle province del Piemonte e della Valle d’Aosta, oltre a esponenti della politica come i senatori Anna Rossomando e Roberto Rosso, relatori di due disegni di legge sulla rigenerazione urbana e il contrasto al consumo di suolo.
“È bello che ci siano esponenti della politica perché vogliamo sensibilizzarvi sui nostri argomenti, farvi capire le difficoltà e le sfide che la nostra professione deve affrontare. Questa sera parliamo di bellezza e qualità perché, come dice Cucinella, il bello deve incidere e, come dice Prestinenza Puglisi, deve emergere con naturalezza e semplicità”, è il saluto della presidente degli architetti torinesi Maria Cristina Milanese.
Bellezza e qualità sono pilastri di questa professione, insieme a un altro concetto chiave, quello di felicità. “Abbiamo lanciato un progetto che si intitola ‘Costruire la felicità’ perché siamo convinti che gli architetti possono essere incisivi nel rendere felice chi abita uno spazio”, racconta Gabriella Gedda, presidente della Fondazione per l’architettura / Torino.
Empatia e bellezza in architettura
Uno dei temi principali emersi dalla conversazione è stato quello del rapporto tra bellezza e qualità nell’architettura contemporanea. Mario Cucinella ha enfatizzato che la bellezza non deve essere un concetto separato dalla funzionalità. “Il bello è tale proprio perché utile”, ha dichiarato, sottolineando l’importanza di un’architettura che risponda ai bisogni reali delle persone senza sacrificare la sua dimensione estetica. La visione di Cucinella suggerisce un’architettura che sia empatica, in grado di entrare in sintonia con le persone, un concetto ripreso da Luigi Prestinenza Puglisi che ha paragonato gli edifici alle persone: “Alcuni edifici sono empatici, altri no. Preferisco quelli che riescono a entrare in relazione con l’essere umano”.
In questa visione, l’architettura non è più solo un atto di progettazione formale, ma un gesto che prende in considerazione le esigenze emotive e psicologiche degli utenti. L’empatia, come sottolineato da Cucinella, è una competenza necessaria per comprendere e interpretare le necessità di chi vive gli spazi progettati.
Un’architettura di qualità
La serata ha anche messo in luce il ruolo cruciale della politica nell’architettura, in particolare nell’ambito della legislazione e della gestione dei concorsi pubblici. Cucinella ha sollevato la questione dell’assenza di una legge sull’architettura in Italia, sottolineando che la qualità dei progetti dipende fortemente dalla progettazione dei bandi. “Quando i bandi sono ben progettati, i risultati sono eccellenti”, ha spiegato, portando come esempio il concorso per l’ospedale di Cremona. Tuttavia, ha denunciato che l’attuale tendenza a favorire bandi al ribasso rischia di impoverire la professione e di compromettere la qualità dell’architettura.
Anche Prestinenza Puglisi ha criticato il sistema concorsuale italiano che, secondo lui, non riesce a promuovere adeguatamente l’architettura come bene pubblico. Ha evocato l’esempio della Francia, dove il concorso d’architettura è considerato uno strumento fondamentale per la qualità delle opere pubbliche. Il dibattito ha così evidenziato come la politica, sebbene in ritardo rispetto ad altri paesi, debba riconoscere e sostenere il valore dell’architettura come strumento di progresso sociale.
Sostenibilità e cambiamento climatico: oltre il “greenwashing”
Il tema della sostenibilità è stato al centro della discussione, con entrambi i relatori che hanno espresso preoccupazione per l’attuale tendenza al “greenwashing” che permea il settore. Cucinella ha parlato del pericolo di usare il verde come un’etichetta decorativa, quando in realtà la sostenibilità deve andare ben oltre l’aspetto estetico, richiedendo azioni concrete per ridurre l’impatto ambientale. La gestione dei rifiuti, la protezione degli spazi naturali e la riduzione delle risorse sono alcune delle questioni cruciali sollevate. Prestinenza Puglisi ha aggiunto che la vera sfida risiede nella trasformazione dell’esistente, affermando che il futuro dell’architettura non potrà più essere solo nella costruzione di nuovi edifici, ma anche nel recupero e nella valorizzazione di ciò che è già presente.
L’Intelligenza Artificiale: sfide e opportunità nel processo progettuale
Un altro argomento stimolante trattato è stato il ruolo dell’intelligenza artificiale (AI) nel processo progettuale. Se da un lato l’AI può accelerare la progettazione e ottimizzare l’uso dei dati, dall’altro Cucinella e Prestinenza Puglisi hanno avvertito che la sua applicazione deve essere governata con consapevolezza. L’AI non deve sostituire il pensiero umano, ma piuttosto potenziarlo, creando una “partnership” che arricchisce la creatività e l’innovazione senza ridurre l’architetto a un semplice esecutore. Prestinenza Puglisi ha messo in evidenza che l’AI deve essere gestita con etica e responsabilità, evitando il rischio di un uso impersonale e senza coscienza.
La Supermostra
La serata ha rappresentato anche una speciale occasione per il pubblico di visitare la Supermostra, presentata dalla co-curatrice Ilaria Olivieri e patrocinata dall’Ordine degli Architetti di Roma e provincia: una versione digitale avanzata della mostra che ha permesso agli architetti di esplorare, attraverso il digitale, tutti gli aspetti del lavoro svolto dai professionisti e dalle diverse scuole di architettura coinvolte. Questo formato innovativo ha reso fruibile una versione arricchita della mostra, con contenuti multimediali, interazioni avanzate e una visione immersiva che ha integrato in modo esclusivo la tradizione della mostra fisica con le potenzialità del digitale, aprendo nuove possibilità di fruizione e approfondimento.
In un’atmosfera interattiva, il pubblico ha potuto esplorare i progetti architettonici e ingegneristici, non solo attraverso pannelli e modelli fisici, ma anche mediante strumenti digitali che hanno permesso una visualizzazione in 3D, la consultazione di video esplicativi, e il confronto in tempo reale con altre installazioni. La Supermostra ha avuto un ruolo centrale nell’ampliare la portata e l’accessibilità dell’evento, dando la possibilità anche a chi non fosse fisicamente presente di immergersi nel cuore della progettazione architettonica e ingegneristica più innovativa.
Premiazione e sguardo al futuro: nuove generazioni e la Sino-Italian Youth Urban Creative Design Competition
Durante la serata si tenuto un momento celebrativo, la premiazione dei vincitori della Sino-Italian Youth Urban Creative Design Competition, un concorso che ha visto la partecipazione di giovani designer italiani e cinesi. Il concorso ha messo in evidenza i progetti innovativi per la città di Wenzhou, unendo la tradizione culturale cinese e l’innovazione italiana nella creazione di spazi urbani di alta qualità. I vincitori, Peiwei Wu, Luca Luciano e Ugo Bruno, hanno dimostrato la vitalità e la creatività delle nuove generazioni, pronte a rispondere alle sfide urbanistiche globali con soluzioni sostenibili e visionarie.
L’incontro al Teatro Regio ha offerto una visione ampia e articolata dei temi che plasmeranno il futuro dell’architettura, mettendo in evidenza l’importanza di un approccio integrato che combini bellezza, qualità, sostenibilità e innovazione. I dibattiti tra Mario Cucinella e Luigi Prestinenza Puglisi hanno posto l’accento sulla necessità di un cambiamento radicale nell’approccio alla professione, dove la responsabilità sociale, la politica e l’etica diventano pilastri fondamentali per affrontare le sfide del futuro. In questo contesto, l’architettura deve essere capace di rispondere alle necessità dell’uomo e della natura, con una visione a lungo termine che guardi al benessere collettivo e alla qualità del nostro habitat.
Foto di Jana Sebestova.