L’Ordine degli Architetti di Torino ha segnalato al Consiglio Nazionale Architetti e al Ministero della Giustizia, ente proposto alla vigilanza in materia, le criticità che in questi mesi sono state riscontrate e comunicate relativamente alla nuova piattaforma nazionale per i servizi di formazione rivolti agli iscritti di tutta Italia.
In una lettera inviata il 6 marzo al CNAPPC e al Ministero l’Ordine riepiloga le criticità e i disservizi legati alla nuova piattaforma nazionale per la formazione, che da mesi stanno mettendo in difficoltà gli Ordini Architetti su tutto il territorio nazionale e tutti i professionisti iscritti.
A pochi mesi dalla scadenza del triennio formativo – dal 31 dicembre 2022 prorogata al 30 giugno 2023 -, la piattaforma non è ancora stata completata e non è in grado di offrire e gestire tutti i servizi necessari agli iscritti e agli Ordini territoriali.
Le difficoltà che l’Ordine continua a riscontrare sono legate alle carenze in cui versa la nuova piattaforma centralizzata per la gestione dei crediti formativi, introdotta dal CNAPPC in sostituzione della precedente iM@teria. Da qui, i conseguenti disservizi che gli Ordini si trovano quotidianamente ad affrontare a seguito delle segnalazioni ricevute inserendo manualmente, dopo le dovute verifiche documentali e quando possibile, i dati di aggiornamento: situazione che non può garantire agli iscritti una corretta risposta all’obbligo di aggiornamento professionale.
I principali disservizi rilevati:
- allo stato attuale, a distanza di quasi un anno, non è ancora possibile estrapolare gli elenchi degli architetti in regola e non in regola con l’obbligo di aggiornamento professionale;
- al momento non è previsto il rilascio di una certificazione di regolarità formativa;
- gli Ordini territoriali stanno affrontando il cambiamento di piattaforma telematica senza un adeguato e costante supporto gestionale e senza una puntuale risposta alle problematiche che vengono segnalate;
- non tutti gli Ordini territoriali usano ancora la nuova piattaforma introdotta, punto che genera incompletezza di informazioni sulla posizione formativa degli iscritti;
- la migrazione dei dati dalla precedente piattaforma non è completa e puntuale e sono ancora presenti molte anomalie e dati mancanti (già più volte segnalate);
- sono stati riscontrati ancora errori relativi al calcolo di esoneri e trasferimenti, nonostante il dialogo della nuova piattaforma con l’Albo unico nazionale.
Alla luce di queste criticità l’Ordine ha inoltre richiesto la pianificazione di un processo di risoluzione delle problematiche che specifichi scadenze temporali, ruoli e responsabilità dei referenti e l’introduzione di misure a sostegno degli Ordini, anche alla luce dei costi extra sostenuti a livello di tempo/personale e delle perdite subite per mancata organizzazione e fruibilità di corsi.