La parola agli architetti 01/2020

Esattamente un mese fa abbiamo indetto una call aperta alla comunità di architetti e a tutti i cittadini, per la stesura di un manifesto che raccogliesse idee e spunti innovativi utili alla ri-progettazione delle città post-pandemia. Per non esaurire questa spinta creativa, abbiamo deciso di inaugurare questa rubrica settimanale La parola agli architetti dedicata alla pubblicazione di queste proposte, comprese quelle non adottate nel manifesto.
Le tante voci della comunità degli architetti troveranno spazio anche durante le dirette Facebook del giovedì, dedicate proprio al racconto della città post-Covid. Puoi riguardare le due puntate introduttive qui: Puntata uno e Puntata due.

Il primo contributo che condividiamo è un approfondimento in cinque punti su comfort abitativo, valorizzazione del verde indoor e progettazione di terrazzi e balconi, a cura del focus group OAT Sostenibilità ed energia.

  1. Ripensamento degli spazi interni in termini di distribuzione, comfort e qualità dell’aria
    In questi mesi di lockdown le abitazioni sono state messe a dura prova. Da un punto di vista distributivo, si sono dovuti inventare spazi di lavoro in disimpegni, ripostigli o peggio. A tal proposito occorre fare qualche riflessione sulla progettazione della flessibilità degli spazi interni.
  2. Necessità di poter godere di una zona a metà tra l’ambiente interno ed esterno
    Molte persone non hanno nemmeno potuto usufruire di uno spazio adeguato di sfogo sull’esterno, a causa di balconi molto piccoli. Insieme alla valorizzazione attraverso il verde dei balconi esistenti, bisognerebbe immaginare delle “linee guida” per la realizzazione di strutture esterne. Oltre a regalare superfici da adibire a terrazzi e balconi, queste potrebbero contribuire nell’abbellire molti interni cortili della città, ospitare verde per la riduzione dell’effetto isola di calore, migliorare le qualità dell’aria e in alcuni casi potrebbero anche garantire dei rinforzi sismici all’intero stabile.
  3. Integrazione del verde su balconi e terrazzi
    In parte correlata alla voce precedente, questa proposta prende in considerazione i balconi la cui importanza è cresciuta nel periodo di quarantena e il cui rapporto con gli spazi abitativi dovrebbe essere rafforzato. Questo darebbe un contributo al miglioramento della qualità percettiva dello spazio e della sua fruibilità in ambito domestico, alla riduzione dell’isola di calore a livello urbano, al miglioramento del microclima dello spazio esterno e al controllo delle condizioni climatiche degli ambienti interni (ad esempio rampicanti per il controllo solare). 
  4. Importanza di una corretta ventilazione degli ambienti per garantire una buona qualità dell’aria
    È necessaria una riflessione in merito ad alcune soluzioni impiantistiche (di ventilazione) e alla valorizzazione di processi progettuali che mettano al centro la qualità dell’aria interna e il comfort. È il caso dell’integrazione della ventilazione naturale controllata (VMC), ad esempio con apertura delle finestre e portata controllata da sistemi domotici che monitorano la qualità dell’aria: questa potrebbe essere un’alternativa in ambito domestico alla ventilazione meccanica controllata, poiché non permette recupero di calore ma può avere un potenziale simile alla VMC igroregolabile, con riduzione delle dispersioni di calore, rispetto alla ventilazione naturale demandata all’utente, e risparmio dell’energia elettrica relativa agli ausiliari.
  5. Mobilità privata sostenibile
    Andranno ampliati gli spazi per biciclette, monopattini e simili strumenti di mobilità privata sostenibile e dovranno essere valutate soluzioni per il loro ricovero e la ricarica, al fine di renderne agevole e quotidiano l’utilizzo.

Focus group OAT Sostenibilità ed energia

Condividi

Ricerca un termine

oppure

Ricerca per argomento