Cari colleghi,
non posso nascondervi la mia preoccupazione per la situazione economica. I tempi e le prospettive per la ripresa in questo momento pongono delle sfide difficilissime. Sono convinto che serva una exit strategy con azioni di lungo periodo.
Questa è la ragione per cui da subito come Consiglio abbiamo cercato di dialogare con la politica a tutti i livelli e abbiamo avviato un’azione di lobby per porre rimedio innanzitutto alle lacune del Decreto Cura Italia. Con il DI 28 marzo, anche gli iscritti alle casse private hanno diritto al bonus di 600 euro. Sicuramente una buona notizia, ma di fatto si tratta solo di un palliativo che non porterà a ricadute ampie. Ogni agevolazione, seppur minima, è un aiuto, tuttavia l’investimento necessario per sostenere il bonus avrebbe potuto costituire un tesoretto che, a mio parere, sarebbe stato meglio impiegato per azioni di respiro maggiore e che avrebbe potuto aiutare tutta la categoria nei prossimi mesi.
Per questa ragione chiediamo al Governo un piano straordinario di investimenti in opere pubbliche, l’incremento dell’utilizzo dei concorsi di progettazione in due gradi, il sostegno alla digitalizzazione degli studi professionali, incentivi al lavoro tramite importanti sgravi fiscali soprattutto al mondo delle costruzioni e, seguendo il modello adottato dalla Svizzera, di prevedere un aiuto economico per le partite iva per i primi 3 mesi del 2020, in modo proporzionale al fatturato dell’anno precedente.
Con il CNA e le rappresentanze di tutte le altre professioni stiamo lavorando per proporre misure di intervento lungo 5 assi di progressione: fiscalità, forti politiche di welfare e integrazione socio-sanitaria, prolungamento degli ammortizzatori sociali, potenziamento degli strumenti per garantire liquidità e predisposizione degli strumenti per la piena ripresa di opere pubbliche infrastrutturali materiali e immateriali.
Recentemente il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha dichiarato che il rilancio dell’economia passa attraverso un’iniezione straordinaria di liquidità e un forte assottigliamento delle procedure: la stessa strategia che sta consentendo la ricostruzione del ponte Morandi in tempi molto rapidi.
Una posizione che ci vede concordi purché basata su interventi di rigenerazione urbana trasparenti e di qualità.
In occasione di un incontro con gli stakeholder del settore edilizio, indetto dalla Regione, sono state fatte alcune richieste: garantire certezza dei pagamenti della PA ai professionisti entro una giacenza massima di 30 giorni delle fatture, estendere a tutte le amministrazioni della Regione Piemonte l’applicazione dell’art.140 della legge regionale del Piemonte n.19/2018 che lega il rilascio dei titoli abilitativi edilizi all’avvenuto pagamento delle competenze professionali, chiarire le ordinanze che riguardano il lavoro dei professionisti e sulle regole per la formazione professionale dopo l’emergenza, consentire il differimento dei termini per la partecipazione ai bandi europei e destinare le risorse residue sui fondi europei a programmi per la digitalizzazione degli studi, l’internazionalizzazione, il sostegno ai giovani professionisti.
Abbiamo aperto anche un tavolo di confronto con la Città di Torino che porteremo avanti nelle prossime settimane.
In questi giorni siamo anche al lavoro per ridefinire il bilancio dell’Ordine, riducendo tutte le spese non urgenti per dedicare ogni risorsa a fronteggiare l’emergenza. Tra le prime azioni, ad esempio, prevediamo di ampliare il fondo di solidarietà, abbiamo rateizzato il pagamento della quota in 3 tranche e stiamo arricchendo l’offerta formativa on line gratuita.
Continueremo con energia il lavoro di lobby: questo è un buon momento per far valere le nostre istanze perché la politica si è finalmente accorta di noi e del nostro ruolo e sta ascoltando le richieste della categoria.
Anche noi, come architetti, però dobbiamo fare la nostra parte: facciamo attenzione ai ribassi, la crisi economica non potrà essere la giustificazione per svendere il nostro lavoro e la nostra professionalità. Sfruttiamo le opportunità, come il tirocinio degli studenti del Politecnico in alternativa all’esame di stato, che stiamo attivando e di cui presto vi daremo notizia: un utile strumento per aumentare le dimensioni degli studi torinesi, una novità non solo per noi poiché Torino sarà la seconda città di Italia in cui verrà attivato, grazie alla proficua collaborazione instaurata con il Politecnico.
Stiamo lavorando in modo intenso in questi giorni per essere vicini alla comunità. Dobbiamo essere positivi e lavorare tutti insieme per la ripartenza. Nel frattempo, vi ricordo che io e il Consiglio siamo sempre disponibili ad ascoltare le vostre richieste, i vostri suggerimenti e le vostre necessità.
Massimo Giuntoli
Presidente Ordine Architetti PPC Torino