Cari colleghi,
la serietà del momento e le preoccupazioni che molti di voi ci hanno segnalato in questi giorni in merito alla difficile situazione economica che si sta configurando ci hanno spinti a pubblicare una comunicazione di tutto il Consiglio.
I diversi provvedimenti che sono stati emanati dal Governo in questi giorni e in particolare il recentissimo Decreto “Cura Italia” non offrono strumenti di reale sostegno per la professione.
Il provvedimento per gli autonomi è limitato ai soli iscritti all’Inps e taglierebbe quindi fuori tutti gli iscritti agli Ordini professionali. Ci aspettiamo che le casse private adottino analoghi provvedimenti per garantire equità di trattamento ai lavoratori autonomi italiani. In ogni caso, se pretendere equità ci pare doveroso, ritenere che un bonus una tantum di 600 euro possa essere risolutivo ci pare un’illusione.
Crediamo che Inarcassa possa offrire un contributo concreto: è di pochi giorni la notizia dello stanziamento di 100milioni di euro per il fondo Prestazioni Assistenziali e ci aspettiamo dalla seduta del Consiglio del 25 marzo nuovi provvedimenti che vadano nella direzione di un aiuto serio alla categoria, ad esempio riducendo gli importi o abolendo alcuni dei versamenti obbligatori. In questa situazione è essenziale che il legislatore prenda atto del fatto che il lavoro professionale dei microstudi (fino a 3-5 dipendenti) è di fatto meno redditizio e con meno tutele del lavoro dipendente di un operaio specializzato o di un impiegato anche non di livello apicale.
Al di là di misure di sostegno individuale come il bonus o la dilazione di alcuni pagamenti, tuttavia, riteniamo che servano investimenti e provvedimenti di lungo periodo.
Dal “Cura Italia” sono sparite le misure relative alle grandi opere, che prevedevano di estendere l’adozione del cosiddetto “modello Genova”: ci pare che in questa circostanza dovremmo ricercare una riduzione degli adempimenti burocratici e uno sveltimento delle procedure, nel rispetto del Codice degli Appalti e degli strumenti concorsuali, per dare impulso ai cantieri piemontesi ritenuti strategici: l’Asti-Cuneo, la statale 34 del Lago Maggiore, la Pedemontana, la linea due della metro.
Serve un piano di investimenti straordinario da pensare ora per il dopo emergenza, che preveda il rilancio di opere pubbliche, affidamenti ai professionisti evitando nei limiti del possibile il ricorso alla progettazione interna, innalzamento degli sgravi fiscali per le riqualificazioni energetiche e per le ristrutturazioni, in modo da invogliare i cittadini a ripartire ad emergenza finita. Abbiamo già dato la nostra disponibilità alla Regione Piemonte a far parte di un tavolo di regia post Covid-19 nel quale attivare immediatamente politiche per riavviare la macchina della produttività, del lavoro, dello sviluppo.
Il governo ha chiarito che questa è una prima risposta. Abbiamo avuto rassicurazioni da esponenti della politica nazionale, rappresentanti del Piemonte, con cui ci stiamo confrontando quotidianamente: la senatrice del PD Anna Rossomando, il deputato di Forza Italia Paolo Zangrillo, la deputata del Movimento 5 stelle Laura Castelli e il deputato della Lega Riccardo Molinari ci confermano che sono al lavoro per definire provvedimenti successivi, che tengano in considerazione in particolare le esigenze dei professionisti. E stanno sollecitando il nostro contributo in termini di richieste e indicazioni per rendere più completo il testo che sarà approvato.
Ci aspettiamo che le prossime azioni del Governo siano più soddisfacenti.
Nel frattempo, vi ricordiamo che siamo sempre disponibili a confrontarci con voi, con le vostre richieste e i vostri suggerimenti, e che siamo vicini a voi e alle vostre famiglie in questo momento così difficile.
Il Consiglio OAT