La parola al presidente 21/2018

Cari colleghi,

venerdì 14 dicembre si è concluso il percorso di Architettiamo la Città, il ciclo di incontri che abbiamo condotto tra le 8 circoscrizioni torinesi a partire dal 25 giugno. Oltre ad individuare esperienze in risposta a questioni specifiche, abbiamo proposto due processi che riteniamo virtuosi e che potrebbero essere replicabili anche a Torino per la trasformazione di aree degradate con edifici in disuso, risalenti al passato industriale.

Pierre Joutard, direttore generale di Lyon Confluence SPL, ha raccontato l’esperienza di rigenerazione della Lyon Confluence: un’area di 150 ettari su 2 km di lunghezza a ridosso del centro, con vocazione industriale, ma che a partire dagli anni ’80 si è svuotata completamente a seguito della disindustrializzazione, diventando luogo in abbandono e dalla cattiva reputazione. Attualmente è tra i 4 o 5 migliori progetti al mondo dal punto di vista dei requisiti ambientali: tutti gli edifici progettati sono di tipo passivo; l’80% degli edifici è riscaldata per l’80% da energie rinnovabili (legno, colza). Per attirare gli investitori si è intervenuti attraverso consultazioni internazionali per far conoscere la volontà di avviare un’operazione consistente nella zona della darsena, attraverso l’investimento pubblico di 35 milioni di euro per collegare il quartiere attraverso i mezzi pubblici e infine con una campagna di comunicazione e di marketing urbano.

Beppe Sala, Sindaco di Milano, ha delineato tre assi su cui l’Amministrazione sta costruendo il suo futuro: sviluppo urbano, sistema di mobilità e verde. Per immaginare una nuova vita per nuovi quartieri della città, è necessaria una riflessione sulla mobilità; la riduzione delle automobili è uno degli obiettivi: 25 anni fa a Milano c’erano 70 auto ogni 100 abitanti, oggi 51, e si pensa di poter scendere ancora, non solo tramite divieti ma investendo sul trasporto pubblico urbano ed extraurbano; una nuova metropolitana che connetta Linate al centro della città ed una che vada a Monza e promuovendo lo sharing di varie forme di veicoli. L’idea è che si può abitare in luoghi diversi e bisogna potersi muovere, meglio se non con la macchina personale. Infine, si ripone molta attenzione al verde in ogni occasione di rigenerazione e di nuova costruzione.

L’elemento che fa da comune denominatore è la sinergia tra intervento pubblico e privato: l’iniziativa pubblica è il motore dell’iniziativa privata; la volontà politica e la chiarezza delle intenzioni sono spesso l’elemento che spinge il privato ad investire e ad aiutare la riqualificazione di porzioni di territorio.
Ed è questo l’invito che noi facciamo alla Città di Torino.

In 4 parole abbiamo sintetizzato la nostra visione per la Torino del futuro:

Più connessa: con infrastrutture efficienti e veloci (treno, metro, droni), strettamente legata a Milano e a Lione (macroregione), che è corpo unico con l’area metropolitana e che guarda al futuro.

Più sana: che sia dotata di luoghi per lo sport dove ora ci sono architetture in disuso, in particolare in aree periferiche che diventino così “nuovi centri”, in cui i parchi, i fiumi e gli spazi all’aperto siano valorizzati e vissuti.

Più giovane: con campus universitari all’avanguardia, con servizi e spazi per gli studenti, con attività di ricerca e sperimentazione e con servizi e spazi per la cultura e il tempo libero.

Più flessibile: in cui sia promosso il riuso temporaneo di spazi vuoti, in cui sia promossa la sostituzione edilizia, in cui trovino spazio nuovi modelli produttivi, di beni e servizi.

Con questo appuntamento si chiudono le iniziative pubbliche del 2018. Architettiamo la Città ricomincia nel 2019, con gli appuntamenti nei Comuni della Città Metropolitana.

Buone feste!

Massimo Giuntoli
Presidente Ordine Architetti PPC Torino

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