Cari colleghi,
la bozza del disegno di Legge di Bilancio 2019, all’interno del pacchetto di norme per il rilancio degli investimenti, presenta una preoccupante novità per chi si occupa di progettazione di opere pubbliche: è prevista la nascita all’interno dell’Agenzia del Demanio di una Centrale per la progettazione delle opere pubbliche. Il suo compito sarà quello di andare in soccorso degli enti di piccole dimensioni che non hanno le professionalità interne per la redazione del progetto esecutivo che quindi dovrebbe andare in gara, con la conseguenza (lamentano i Comuni) di rallentare la realizzazione delle opere.
Il risultato è che diminuiranno le gare per la realizzazione di opere pubbliche e quindi le opportunità di lavoro per i professionisti.
Ho segnalato il tema al presidente del Consiglio Nazionale Giuseppe Cappochin affinché si faccia portavoce della questione con il Governo.
Durante il mio intervento in occasione della Conferenza Nazionale degli Ordini a Matera che si è tenuta il 18 e il 19 ottobre scorsi, ho anche sollecitato il presidente sul tema delle ricadute territoriali delle opere: il NADEF, la nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza, afferma il principio della territorialità nell’affidamento degli incarichi alle PMI, i cosiddetti “appalti a chilometro zero”, in modo analogo a quanto è stato fatto dal CIPE per la TAV in Piemonte.
Ritengo che questa norma debba essere applicata anche ai professionisti, che purtroppo solo in modo occasionale sono equiparati alle PMI, benché producano ugualmente reddito e attivino processi economici sul territorio.
Su questo il presidente Cappocchin mi ha rassicurato: il tema è già oggetto di discussione e sarà inserito nella stesura finale del DEF.
Attendiamo aggiornamenti!
Massimo Giuntoli
Presidente Ordine Architetti PPC Torino