Chi si occupa di progettazione e riqualificazione degli edifici sa che con “Relazione ex Legge 10” si intende il documento da consegnare in Comune per dimostrare di aver attuato le verifiche sul contenimento dei consumi energetici e sulle prestazioni del sistema edificio-impianto. Predisporre correttamente la relazione ex Legge 10 è un’operazione complessa. Richiede, infatti, numerose conoscenze legislative, normative e pratiche. Per tali ragioni, il 9 novembre presso la sede dell’Ordine si terrà il corso La preparazione della relazione ex Legge 10, che fornirà ai partecipanti un esempio concreto di relazione.
Abbiamo cercato di fare maggior chiarezza sulla relazione ex Legge 10, il cui nome è legato alla Legge 10 del 1991 che per prima ha proposto uno schema per documentare il rispetto dei limiti allora in vigore (ad esempio il parametro FEN, fabbisogno energetico normalizzato, o il CD, coefficiente di dispersione), e abbiamo intervistato Giorgio Galbusera di ANIT – Associazione Nazionale per l’Isolamento Termico e acustico. Secondo l’esperto per redigere a regola d’arte una relazione ex Legge 10 è necessario avere ben chiari 3 aspetti.
Il primo riguarda la collocazione dell’intervento da progettare nel corretto ambito d’applicazione legislativo. Ovvero il decreto sui requisiti minimi (DM 26/6/15) e le leggi della Regione Piemonte che disciplinano l’argomento definiscono una serie di macro-casistiche alle quali il progettista deve riferirsi per identificare il proprio intervento. Per procedere correttamente è necessario quindi conoscere nel dettaglio la descrizione degli ambiti d’applicazione e tutte le FAQ che il Ministero ha pubblicato per far luce sugli aspetti più ambigui (ad esempio come considerare il cambio di destinazione d’uso o come calcolare la percentuale di superficie disperdente in un appartamento condominiale).
Il secondo aspetto da conoscere riguarda i contenuti della relazione ex Legge 10 stessa, ovvero l’individuazione dell’elenco delle verifiche richieste dal legislatore e delle modalità per documentare il rispetto delle regole. La compilazione di tutti i campi del modello di relazione proposto dal Ministero o la compilazione di tutte le schermate di un software di calcolo, spesso non sono condizioni necessarie e sufficienti per adempiere adeguatamente a tale compito.
Se la relazione ex Legge 10 è lo strumento attraverso il quale il progettista dà una risposta a tutte le verifiche previste, allora è bene essere consapevoli su come presentare i risultati, su come si sviluppano i calcoli e su quali allegati aggiungere per giustificare le scelte tecniche.
A titolo d’esempio si cita la verifica di H’T, il coefficiente medio globale di scambio termico per trasmissione: per documentare i risultati il progettista deve presentare separatamente le schede delle stratigrafie coinvolte, il calcolo dei ponti termici, il computo geometrico e il risultato della media pesata di tutti i fattori. Operazioni che richiedono sia l’utilizzo di strumenti di calcolo dedicati che di capacità di sintesi delle informazioni.
Il terzo e ultimo aspetto riguarda ciò che ruota attorno al tema della Legge 10. Per ottimizzare il lavoro è bene sapere fin da subito quali deroghe, scomputi, esclusioni o detrazioni possono riguardare il nostro intervento. Il progettista deve poter valutare la soluzione migliore conoscendo il quadro completo normativo e legislativo. Ad esempio, un intervento che può accedere alle detrazioni del 65% offre opportunità differenti da un intervento che invece non può accedervi. Con conseguenze che coinvolgono risultati e ragionamenti da inserire nella relazione ex Legge 10.
Il corso La preparazione della relazione ex Legge 10 sarà tenuto da Alessandro Panzeri, ingegnere edile, responsabile del settore ricerca&sviluppo di ANIT per lo studio dei materiali isolanti e la ricerca strumentale in campo, e prevede il riconoscimento di 4 CFP.