La parola al presidente 03/2018

Cari colleghi,

in questi giorni siamo stati impegnati nell’organizzazione della tappa di avvicinamento al Congresso Nazionale degli Architetti.

Il tema che il CNA ha scelto di affrontare è la rigenerazione urbana. La costruzione della città del futuro richiama una domanda di progettazione e quindi ha una ricaduta sull’attività lavorativa degli architetti: per questo non si può parlare di città senza parlare di professionisti. A Torino il tema è particolarmente attuale visto che è in corso una importante revisione del Piano Regolatore avviata dall’Amministrazione.

Se è vero che l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro, è evidente che i professionisti ne sono un pilastro. Al netto degli effetti devastanti di una crisi economica perdurante, cominciata nel 2008, il nostro Paese conta oggi circa 2 milioni di professionisti. Sono lavoratori e datori di lavoro; offrono rappresentanza di genere (uomini e donne) e testimonianza generazionale (junior e senior); generano un indotto di circa 6 milioni tra collaboratori e risorse varie.

Per questa ragione, con l’occasione della presenza del Consigliere nazionale Marco Aimetti che ha la delega al lavoro ho voluto sollecitare alcuni temi che mi stanno particolarmente a cuore.

Sgravi e agevolazioni sono uno strumento per favorire la crescita urbana: su questo aspetto da tempo dialogo con l’Amministrazione locale. Recentemente sono venuto a conoscenza dell’operato del Comune di Empoli che ha avviato una politica di investimenti e di riduzione degli oneri di urbanizzazione per interventi di recupero e riqualificazione dell’esistente con l’intento di stimolare il settore edilizio. Ci sembra che questa dovrebbe essere la strada da perseguire.

Una seconda questione è la parificazione del professionista all’impresa: l’Europa chiede che i professionisti possano accedere alle stesse opportunità delle imprese; in Italia invece nei bandi c’è l’obbligo dell’iscrizione al Registro delle Imprese, mentre dovrebbero essere aperti anche agli iscritti agli Ordini professionali.

La figura dell’architetto deve essere rivalutata per le sue specificità urbanistiche, progettuali, tecniche,… attraverso una rivisitazione delle competenze. L’obiettivo è la centralità dell’architetto. Su questo aspetto il CNA ha avviato un progetto di riforma. Poiché la professionalità dell’architetto si evolve, devono cambiare anche gli strumenti per il lavoro. Penso al BIM ad esempio e alle nuove opportunità del mercato.

Tutti aspetti su cui ci auguriamo il Consiglio Nazionale possa intervenire.

Prima di salutarvi vorrei informarvi che, come avrete letto sui giornali, abbiamo ottenuto una piccola vittoria sul Parco della Salute: l’assessore Guido Montanari ha scritto al presidente della Regione Sergio Chiamparino, dicendosi d’accordo con l’oggetto della petizione che abbiamo presentato in Consiglio Comunale e chiedendo che per il futuro polo ospedaliero vengano privilegiate procedure concorsuali pubbliche.

Massimo Giuntoli
Presidente Ordine Architetti PPC Torino

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