Secondo il Consiglio di Stato i professionisti possono lavorare senza compenso e gli enti pubblici possono bandire gare per l’affidamento di incarichi da svolgere gratuitamente; è quanto emerge dalla sentenza del 3 ottobre (4614/2017) in riferimento al caso di Catanzaro, il Comune banditore della gara indetta nel 2016 per affidare la redazione del piano strutturale comunale (cioè una delle componenti del Piano regolatore generale) e il relativo regolamento edilizio urbanistico al compenso simbolico di un euro.
La sentenza ribalta quindi il pronunciamento del 13 dicembre del Tar Calabria che accoglieva il ricorso presentato dagli Ordini professionali di Catanzaro degli Architetti, Ingegneri, Agronomi, Geologi, Geometri e Periti, con il sostegno dei rispettivi Consigli Nazionali.
Una sentenza inaccettabile, che svilisce il valore del lavoro e la dignità dei professionisti: il Consiglio dell’Ordine degli Architetti di Torino condivide la posizione critica del Consiglio Nazionale degli Architetti. Giuseppe Cappochin: “La sentenza avallando la procedura adottata dall’Amministrazione Comunale di Catanzaro mostra la profonda scollatura tra Giustizia amministrativa e interesse pubblico. Peraltro il recente Correttivo al Codice Appalti rende già inattuale quella tipologia di procedura, obbligando all’utilizzo del Decreto Parametri per calcolare l’importo a base di gara negli affidamenti di servizi di architettura e ingegneria”.
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