Cari colleghi,
come saprete, il 10 maggio scorso è stato approvato il Jobs Act per i lavoratori autonomi, che introduce una serie di tutele e semplificazioni anche per i professionisti iscritti all’albo.
Le principali novità riguardano la
totale deducibilità delle spese per l’aggiornamento professionale
(fino a 10mila euro/anno) e per le spese di orientamento, ricerca nuove opportunità e certificazione delle competenze, con un tetto di 5mila euro/anno. Un giusto provvedimento per andare incontro alle difficoltà che affrontano i professionisti per sostenere economicamente una formazione di qualità.
Bene anche il fatto che le spese per l’esecuzione di un incarico, anticipate dal professionista e poi fatturate, non concorreranno alla formazione del reddito.
Il Jobs Act prevede inoltre che non possano più essere imposte clausole vessatorie nei contratti e si impone, anche per i rapporti tra privati, il divieto di termini di pagamento superiori a 60 giorni dal ricevimento della fattura, a meno di far scattare interessi di mora e sanzioni. Inoltre, si ribadisce l’importanza del contratto scritto tra committente e professionista: l’Ordine di Torino da tempo sottolinea l’importanza di questo strumento a tutela del professionista e che potrebbe anche essere un grimaldello per scardinare l’annosa questione degli insoluti e pertanto siamo felici di vederne sostenuta l’importanza anche attraverso una legge nazionale. Secondo il provvedimento infatti in caso di rifiuto del committente a stipulare un contratto scritto, il professionista può chiedere un risarcimento.
Altre novità riguardano l’introduzione di maggiori tutele per maternità, congedi parentali e malattia e la definitiva equiparazione dei professionisti alle PMI per l’accesso ai fondi europei.
Come preannunciato dal Presidente della Commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano, purtroppo il tema del diritto all’equo compenso e delle tariffe professionali non è trattato in questo provvedimento. Tuttavia questo è un primo passo che consente finalmente di riconoscere alcuni diritti fondamentali ai professionisti e pone le basi per discutere anche di questo tema.
Il Consiglio Nazionale sta lavorando intensamente in questo senso e la manifestazione di sabato 13 maggio è un atto per ribadire l’importanza dell’equo compenso.
Massimo Giuntoli
Presidente Ordine Architetti PPC Torino