Il giudizio in merito al subentro è al centro del secondo caso raccontato dal Consiglio di Disciplina dell’Ordine, uno dei cinque esempi concreti proposti per aiutare gli architetti a muoversi nel rispetto delle norme deontologiche.
La vicenda presa in esame riguarda il subentro di un architetto a un suo collega per un incarico di progettazione, a seguito di una sostituzione di committenza.
In casi simili è importante agire con cautela, evitando il rischio di essere accusati di attribuzione impropria della prestazione di un altro professionista o subentro irregolare.
In particolare, il Consiglio di Disciplina suggerisce di:
- contattare sempre il collega cui si subentra, anche se sollevato dall’incarico;
- informarsi sullo stato della pratica;
- far seguito ai primi contatti verbali con comunicazioni ufficiali;
- nel caso si utilizzi il lavoro svolto dal collega che l’ha preceduto, specificarne sempre la paternità intellettuale.
Leggi il riepilogo del caso a cura del Consiglio di Disciplina per approfondire la vicenda e per conoscere nei dettagli i suggerimenti in tema di subentro.
Vai alla sezione dedicata alla deontologia.